L’osmosi inversa è il più efficiente processo di trattamento dell’acqua tramite membrana.
Applicazioni
Oltre ad essere utilizzata per la dissalazione delle acque, l’osmosi inversa può essere impiegata in strutture alberghiere e sanitarie. Il suo utilizzo consente:
- il miglioramento del comfort e dell’affidabilità dei servizi sia per i clienti che per gli operatori
- l’abbattimento dei costi di gestione, con la riduzione delle manutenzioni e delle interruzioni di servizio e dell’uso di energia, detersivi, ecc…
Alcuni esempi di applicazione sono riportati in Tab. 1.
Ambito |
Applicazione |
Acqua nelle camere |
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Ristorazione |
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Lavaggio |
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Impianti di riscaldamento/ raffrescamento |
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Area weelness-riabilitazione |
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Trattamento acque reflue |
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Tab. 1: applicazioni osmosi inversa in hotel/ospedali
Componenti e funzionamento dell’impianto
In Fig. 1 viene schematizzato un impianto ad osmosi inversa per applicazioni civili, per illustrarne componenti e funzionamento.

Fig. 1: schematizzazione impianto: 1) Attacco d’ingresso dell’acqua, 2) Serbatoio di accumulo, 3) Cartucce filtranti, 4-5) Pompa di esercizio e di lavaggio, 6-7) Membrane di sgrossatura e affinamento, 8-9) Tubazione concentrati e permeati, 10-11) Attacco di uscita del concentrato e del permeato, 12) Centralina di controllo
L’acqua da trattare viene immessa in un serbatoio di accumulo tramite una tubazione d’ingresso dotata di valvola d’intercettazione.
Dal serbatoio l’acqua viene aspirata da una pompa e prima di entrare nella condotta di aspirazione, dotata di valvola a saracinesca, attraversa cartucce filtranti di pretrattamento, che trattengono eventuali corpi estranei; filtri e pompe sono dotati di rubinetti per lo svuotamento e valvole di sfiato, necessarie durante le operazioni di manutenzione.
Dalla mandata della pompa, dotata di valvola di non ritorno e valvola a saracinesca, l’acqua entra nelle membrane, che possono essere di primo e secondo trattamento (ovvero di sgrossatura e affinamento).
Come semplificato in fig. 2, all’uscita dalle membrane, mediante attacchi e raccordi, si collegano le tubazioni d’acqua concentrata (scarico) e d’acqua permeata (depurata), provviste di valvola di non ritorno; è possibile prevedere una parziale reimmissione in ingresso dei concentrati, attraverso una tubazione di ricircolo.
In fase di arresto si attiva una pompa di lavaggio, che permette la rimozione dei concentrati dalle membrane.

Fig. 2: schematizzazione flussi: permeato (FL1), ricircolo (FL2), scarico (FL3), lavaggio (FL4).
Per monitorare il corretto funzionamento, vengono installati opportuni strumenti di controllo dei parametri di esercizio:
- misuratori di temperatura e conducimetri, per monitorare temperatura e salinità dell’acqua in ingresso e in uscita;
- misuratori di portata, per monitorare i flussi di acqua in ingresso, i concentrati e i permeati;
- misuratori di pressione, per monitorare le pressioni d’esercizio d’ingresso e uscita alle membrane.
È possibile automatizzare l’avvio e l’arresto in base al livello d’esercizio, impiegando sensori di livello collegati ad una centralina.
Manutenzione
Ogni impianto è corredato da manuale rilasciato dal produttore, nel quale sono indicati i corretti parametri di esercizio (alimentazione elettrica, pressioni, temperature, massimi carichi di impurità nell’acqua d’alimento, dosaggio antincrostante) e le modalità di manutenzione:
- Manutenzione ordinaria: riguarda il periodico controllo dei parametri di esercizio (Tab. 2) e la sostituzione delle parti di consumo (cartucce filtranti, membrane, liquido anti-incrostante).
Allarme |
Descrizione/Rimedio |
Basso livello antincrostante | Aggiungere soluzione antincrostante |
Bassa pressione in alimento membrane | Dovuta a intasamento cartucce filtranti |
Alta pressione | Dovuta a intasamento membrane |
Alta conducibilità | Possibili fughe nell’acqua trattata oppure possibili variazioni nei parametri di esercizio (temperatura, salinità) |
Basso livello serbatoio | Mancanza acqua in arrivo |
Scatto termico | Surriscaldamento pompe |
Tab. 2: Indicatori di funzionamento non regolare
- Manutenzione straordinaria, che riguarda eventuali malfunzionamenti; due interventi possibili sono, ad esempio:
- pulizia membrane con opportune soluzioni chimiche nel caso in cui venga superata la pressione d’esercizio prescritta;
- immissione di una soluzione di mantenimento in caso di fermi prolungati, per evitare la formazione di sostanze organiche.
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