Da sempre l’uomo ha sfruttato la forza del vento per trasformarla in energia utilizzabile: i mulini a vento, passati nell’immaginario collettivo come avversari imbattibili grazie alle gesta di Don Chisciotte, sarebbero stati inventati in Asia ben prima della nascita di Cristo.
L’energia che usiamo attualmente deriva per lo più da combustibili fossili come il petrolio, che però inquina ed è una fonte energetica destinata prima o poi a esaurirsi. L’energia che viene dal vento, invece, appartiene alle energie rinnovabili, come quella idroelettrica, quella solare e la geotermica, e come tutte le energie alternative è oggi considerata con attenzione.

La forza del vento, che deve soffiare a una velocità superiore ai 10 km orari, fa girare le pale di un’elica, collegate a un generatore che trasforma l’energia meccanica in energia elettrica. Rispetto all’energia solare o a quella geotermica, il processo per ottenere energia elettrica è più semplice e ci sono anche dei vantaggi economici perché il costo dell’impianto per ottenere l’energia viene ammortizzato nel giro di pochi mesi, mentre le pale possono durare anche 20/25 anni. Naturalmente è necessario che le pale siano collocate in un luogo sufficientemente ventoso e in più gli impianti che ricevono l’energia eolica devono essere adattati perché l’energia che viene dal vento è intermittente e a media tensione, diversamente da quella che deriva dagli impianti tradizionali. Più pale eoliche (o aerogeneratori) possono essere uniti insieme a formare le “wind farm”, o fattorie del vento.

Il futuro dell’energia eolica

Il paese in cui sono più diffuse sono gli Stati Uniti, ma il più grande parco eolico sulla terraferma si trova in Scozia e dispone di ben 140 aerogeneratori che forniscono energia a 180.000 abitazioni. Le wind farm posso anche essere situate in mare (offshore), e anche in questo caso la Gran Bretagna è all’avanguardia: entro il 2020 vuole illuminare tutte le case del paese tramite energia proveniente da wind farm offshore, e non lontano da Londra, sulla costa del Kent, è stato realizzato il più grande parco eolico del mondo, il London Array.

Inaugurato nel luglio del 2013, il London Array produce una quantità di energia tale da abbattere le emissioni di Co2 nell’atmosfera di 900.000 tonnellate. Era in previsione anche un ampliamento del parco eolico, ma l’aggiunta di altre 166 turbine è stata annullata perché avrebbe danneggiato gli uccelli e la fauna acquatica. Anche nell’energia pulita, insomma, ci sono dei limiti da rispettare.

Le energie rinnovabili in Italia producono il 16% dell’energia. Si tratta per il 65% di idroelettrico e geotermia, per il 30% di biomasse e solo per il 3% di energia eolica (2,1%) e solare (0,15%). I comuni nei quali è stato istallato almeno un impianto per l’energia pulita, però, sono ben 5991, il 79%, segno che una nuova consapevolezza si sta facendo strada.
(Fonte: Eni)