L’elettroforesi è un processo chimico che permette di separare delle particelle sfruttando la presenza di un campo elettrico. Il processo dell’elettroforesi è stato descritto per la prima volta agli inizi del 1800 e nella chimica viene utilizzata per scindere le particelle di proteine o di acidi nucleici.

Viene utilizzato ad esempio negli esami di laboratorio: l’elettroforesi delle proteine, effettuata su di un campione di sangue, permette di identificare cinque tipi diversi di proteine del siero: l’albumina, le alfa 1 globuline, le alfa 2 Globuline, le beta Globuline e le Gamma Globuline. Si tratta di parametri importanti per verificare lo stato di salute generale del nostro organismo.

L’elettroforesi viene effettuata in una vaschetta nella quale vengono introdotti due elettrodi, uno positivo, l’altro negativo, una soluzione salina, che serve a far propagare la corrente da una parte all’altra, e un gel che grazie alla sua particolare struttura chimica forma una specie di rete che riesce a bloccare le molecole più grandi permettendo invece il passaggio di quelle più piccole. La misura delle maglie del gel può essere modificata variando la concentrazione di alcuni componenti.

L’elettroforesi su gel di poliacrilamide serve per analizzare e separare le proteine. Il gel di poliacrilamide è formato dal separating gel, dove avviene il processo di elettroforesi, e lo stacking gel, dove si compattano i campioni. Dentro il gel ci sono diversi componenti: l’acrilamide, il Temed, che permette la polimerizzazione dell’acrilammide, e il persolfato di ammonio che serve per dare inizio alla reazione. L’acrilammide è una sostanza molto tossica quando non è polimerizzata, cioè prima che si trovi in forma di gel. Per questo motivo per manipolarla è necessario utilizzare una mascherina e dei guanti fatti non di lattice, ma del più resistente nitrile.

L’elettroforesi su gel di agarosio, che è un polisaccaride, serve per analizzare gli acidi nucleici, DNA e RNA. Per poter visualizzare gli acidi nucleici migrati durante l’elettroforesi si devono impiegare dei coloranti; il più utilizzato è l’etidio bromuro, che può essere aggiunto al gel oppure aggiunto al termine del processo di elettroforesi.

Foto: “My pretty gels” di Stephen Helms. Original uploader was Jacopo Werter at en.wikipedia. Con licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 tramite Wikimedia Commons