L’elettrodialisi è un processo che alterna membrane permeabili rispettivamente a cationi e anioni; si tratta di membrane simili a quelle impiegate per l’osmosi inversa, costituite quindi da una matrice porosa su cui vengono “installati” gruppi attivi funzionali (GAF).
A differenza dell’osmosi inversa, tali GAF non sono caricati con ioni mobili ma hanno cariche fisse, fungendo così da barriera: le membrane cationiche, caricate negativamente, saranno permeabili ai cationi (respingendo quindi gli anioni) e viceversa le anioniche.
Utilizzando batterie di membrane cationiche ed anioniche alternate attraversate da un flusso di corrente (Fig. 1), si avrà che:
- i cationi tenderanno ad andare verso l’anodo, fino ad incontrare una membrana anionica che li blocca;
- gli anioni tenderanno ad andare verso il catodo finché verranno bloccati da una membrana cationica.
In questo modo, ovvero accostando batterie di membrane, si creano celle di concentrazione (scarti, detti concentrati) e celle di diluizione (acqua depurata, detta dialisato).
Gli elettrodi (anodo e catodo) vengono rivestiti, solitamente in platino, per resistere a forti corrosioni.
Caratteristiche membrane
Solitamente le membrane hanno le seguenti caratteristiche:
- anioniche – matrice polistirolica reticolata con GAF ammonico quaternario;
- cationiche – matrice acrilica con GAF solfinici o carbossilici.
Inoltre le membrane hanno in generale:
- elevata conducibilità elettrica, quindi grande capacità di essere attraversate da corrente;
- buona selettività, cioè buona capacità di essere attraversata solo dagli ioni “giusti”.
Leggi fisiche
Le leggi dell’elettrotecnica alla base del dimensionamento del processo sono:
- Legge di Faraday ->
Con:
I= intensità di corrente applicata (A)
F= costante di Faraday (96.500 A s/geq)
N0= normalità soluzione salina in ingresso (geq/L)
ND= normalità soluzione salina in uscita (geq/L)
QD= portata di dialisato (L/s)
nT=numero coppie di celle (deionizzazione+concentrazione)
kE=efficienza elettrica del sistemaNota kE e fissata la concentrazione di uscita ND, è possibile quindi ricavare i parametri progettuali. - Legge di Ohm -> V=RI riferendo le grandezze rispetto all’unità di superficie ed esplicitando i termini ->
Con:
ρ= resistività celle, rispettivamente Concentrazione, Dissalazione, Membrana Anionica, Membrana Cationica (Ω/m)
s= spessore celle, rispettivamente Concentrazione, Dissalazione, Membrana Anionica, Membrana Cationica (m)
S= superficie (m2)
N= numero celle
Per la resistenza specifica si adotta la media dei valori per le membrane anioniche e cationiche e si media ulteriormente per considerare la variazione con la concentrazione.
Pretrattamenti
Come in tutti i processi a membrane, i problemi comuni sono di seguito riportati (Fig. 2).

Fig. 3 – Andamento dei consumi energetici al variare della salinità, con confronto su diversi sistemi a membrana
Occorre quindi pretrattare l’acqua in ingresso fino a renderla relativamente limpida:
- priva di idrocarburi;
- TOC ∼0 mg/L;
- Fe<0,3 mg/L;
- bassa durezza (evito rischio intasamenti);
- salinità non eccessiva.
Ricircolo
Il maggiore limite dell’elettrodialisi è il fattore di recupero FR, ovvero il rapporto tra la portata depurata e quella in ingresso; per aumentare FR si impiegano moduli con ricircolo del concentrato a monte (Fig. 4-5).
In questo modo si possono ottenere FR paragonabili a quelli dell’osmosi inversa su acque salmastre; d’altro canto aumenteranno inevitabilmente i consumi elettrici e le concentrazioni di scarto.
A tal proposito si evidenzia che, come in tutti i processi a membrana o a scambio ionico, si hanno grandi quantità di concentrati da smaltire. Con un processo di elettrodialisi semplice può essere possibile immettere gli scarti direttamente in fognatura prima di un depuratore; con lo schema a ricircolo questo non è più possibile perché le concentrazioni di scarto saranno più spinte, rendendone più onerosa la gestione.
Risultati ottenibili
Il campo di applicazione prevalente dell’elettrodialisi è la rimozione di ioni specifici (es nitrati), mentre con il sistema a ricircolo è possibile effettuare una dissalazione di acque salmastre.
Di seguito si riassumono i valori ottenibili (Tab. 1). Occorre precisare che con gradi di accumulo particolarmente spinti nelle celle di concentrazione, si possono avere effetti controproducenti sulla qualità finale del processo.
Influente (mg/l) |
Dialisato (mg/l) |
Rimozione (%) |
|
Cationi
|
130 |
40 |
69 |
Anioni
|
366 |
40 |
89 |
TDS |
1.156 |
590 |
49 |
Combinazioni
Per ottimizzare i processi, è conveniente accoppiare impianti di elettrodialisi con:
resine a scambio ionico –> ovvero si riempiono le celle di concentrazione con resine forti anioniche e cationiche (come in un letto misto) rigenerate automaticamente in continuo.
osmosi inversa –> in pratica si pone l’elettrodialisi a valle di un sistema RO con ricircolo, in modo da fare lavorare ED con acqua molto diluita (condizione ottimale – Fig. 6)

Fig. 6 – Schema di dissalazione accoppiato: l’elettrodialisi opera sul permeato dell’osmosi inversa.
Come è possibile osservare dalla figura precedente, la configurazione impiantistica prevede l’ausilio di pompe, manometri, valvole, riduttori di pressione. ASV Stubbe è in grado di fornire accessori in plastica, resistenti alle corrosioni tipiche degli ambienti di dissalazione.
Lascia un commento