Secondo le stime di Federchimica, nel 2017 l’industria chimica italiana ha realizzato un valore della produzione pari a 55 miliardi di euro, confermandosi terzo produttore europeo.

Il settore impiega 2800 imprese e oltre 107 addetti e metà della produzione chimica italiana è destinata all’export.

La chimica italiana può valersi anche di una ricerca di buon livello: sono 680 le imprese attive nella ricerca, che dà lavoro a 6000 addetti.

La chimica italiana cresce ed è sempre più verde

Rispetto al passato si conferma la tendenza a una riduzione dell’impatto ambientale dell’industria chimica: negli ultimi 30 anni le emissioni sono state abbattute di oltre l’80% e i gas serra del 55%.

Una nuova sensibilità in fatto di ambiente ha saputo dare all’industria chimica interessanti spunti di crescita. Allo stesso modo, la recente crisi economica ha favorito un processo di trasformazione che ha coinvolto sia le imprese italiane, sia le filiali italiane dei gruppi esteri.

produzione chimica italiana

Nel 2018 il settore della chimica si conferma in crescita del 2%; l’export aumenta del 4,2%. Interessante è anche il dato Istat che ci pone tra i primi tre settori del suo indice di Competitività, che calcola la capacità di crescita nel medio periodo nel mercato globale e la possibilità di offrire occupazione di qualità.

Rispetto all’industria chimica italiana, quella europea presenta una quota più alta di chimica delle specialità rispetto alla chimica di base, che produce i componenti fondamentali per processi più complessi.

La chimica di specialità copre infatti il 57% della produzione chimica in Italia, mentre la percentuale in Europa è del 47%. All’interno di questo comparto si distinguono la chimica fine e la chimica per il consumo. La chimica fine, pari al 41,7%, comprende beni molto differenziati destinati al consumatore finale, la chimica per il consumo, pari al 15%, è invece costituita da detergenti, da cosmetici e da alcuni tipi di pitture.

(Fonte: www.federchimica.it)