L’età del bronzo inizia grazie a colui che ha osservato come l’aggiunta dello stagno al rame, gli conferisse una maggiore resistenza e ne abbassasse la temperatura di fusione consentendo, quindi, una maggiore lavorabilità.
Lo stagno, Sn per i chimici, è estratto quasi esclusivamente dall’ossido (Cassierite, SnO2) che si trova in grandi giacimenti alluvionali. Oltre il 30% dello stagno prodotto è estratto in Cina e quindi, la forte limitazione, recentemente imposta dal Governo cinese, alle esportazioni di materie prime, principalmente terre rare e stagno, ha pertanto reso più appetibile il recupero da rifiuti.
Lo stagno entra in varie leghe quali bronzi, metalli antifrizione destinati alle parti di macchine sottoposte a sfregamenti, nelle leghe fusibili, etc., però oltre il 68% dello stagno estratto è impiegato nelle paste saldanti e nella fabbricazione di latte stagnate. I barattoli di latta separati dai Rifiuti Solidi Urbani (RSU) e i Rifiuti Elettrici ed Elettronici (RAEE) rappresentano, quindi, un’importante fonte di stagno. Il riciclaggio, nell’ambito dell’industria siderurgica, dei barattoli recuperabili dai RSU, è fortemente limitato proprio dalla presenza dello stagno. La rimozione di questo metallo bassofondente consentirebbe, pertanto, il duplice vantaggio di allargare significativamente la frazione di lamiera riciclata e di conseguire un indubbio vantaggio economico dal recupero di stagno metallico puro. Il prezzo dello stagno negli ultimi cinque anni è raddoppiato.
Dal punto di vista chimico il recupero deve essere compiuto limitando al massimo la dissoluzione del ferro contenuto nella latta. Il recupero pertanto può compiersi utilizzando soluzioni alcaline ossidanti, con cloro gassoso perfettamente anidro che non intacca il ferro e forma il cloruro (utilizzato nella lavorazione della seta o come mordenti nei coloranti) o per via elettrolitica. In quest’ultimo caso l’elettrolita è costituito da una soluzione di carbonato e di idrossido di sodio, lo stagno passa in soluzione come stannato e si deposita sugli elettrodi da quali viene rimosso meccanicamente.
Nei RAEE lo stagno è presente, insieme a piombo e argento, soprattutto nella lega saldante la sua presenza è concentrata quindi principalmente nelle schede elettroniche dalle quali si può recuperare mediante dissoluzione in acido nitrico poiché forma l’ossido insolubile.
Lascia un commento